Cambio di scena, non di spessore umano.
La nebbia stavolta è quella vera, ma pare quella che si trova in fondo ad un bicchiere di alcool. La compagnia è reale: una donna seduta al proprio fianco in automobile.
Dopo il festeggiamento, permane una tristezza, un senso di solitudine, un grigiore nelle solite cose, nei soliti luoghi.
Poi, ad un tratto, un avvenimento inaspettato, una novità, cambia la prospettiva: il suono della fisarmonica trasfigura l’esperienza.
Il volto dell’amata riacquista la bellezza persa nell’abitudine della quotidianità, più o meno lieta.
Comincia a riemergere la grande promessa: l’istante acquista valore.
Di conseguenza, riaffiora la letizia.
Si fa avanti la possibilità di un “per sempre” che renda veri i rapporti, di dire all’altro: “Tu non puoi morire” (Gabriel Marcel, La mort de demain), e quindi di amarlo realmente.